Venerdì 13 ottobre 16.15 – 17.15
SESSIONE POMERIDIANA (II)
Il lavoro che cambia: nuovi desideri e
una maggiore domanda di riconoscimento
Durante tutta la seconda metà del Novecento, i processi di sviluppo e crescita dei paesi europei sono stati possibili solo grazie alla centralità del lavoro quale garanzia per un patto sociale che offriva prospettive di autorealizzazione, benessere e protezione sociale.
Oggi questo patto è venuto meno, sia a causa di intrinseche trasformazioni del sistema del lavoro, sia a causa della progressiva formazione di una “nuova antropologia” dell’essere lavoratore. Nei giovani ad esempio si afferma l’idea secondo cui «io non sono il mio lavoro», ovvero la fine del principio che a lungo ha portato a far corrispondere la propria identità al proprio ruolo lavorativo, mentre in coloro che lavorano già da tempo, tra le priorità crescenti vi è il benessere psicologico e la possibilità di una maggiore conciliazione vita privata-lavoro.
Se cambia la funzione del lavoro nella società e se cambia il senso dato dalla persona ad esso, tutto ciò impone alle organizzazioni di dover avviare un radicale processo di ripensamento dei propri modelli.
Questo vale ancora di più per le realtà dell’Economia Sociale, il cui funzionamento, solidità ed efficacia trasformativa da sempre hanno poggiato su una particolare significazione che i loro lavoratori davano al proprio agire e al senso di appartenenza che riconoscevano verso la propria organizzazione.
Introduce e coordina
Andrea Baldazzini
AICCON
Intervengono
Rita Ghedini
Presidente Legacoop Bologna
Intervengono
Riccarda Zezza
CEO & Founder Lifeed
Intervengono
Luca Solari
Università Statale di Milano