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Il Valore Mutualistico Della Finanza Etica

Contributo di Anna Fasano, Presidente Banca Etica

Il mondo della finanza si trova oggi a dover scalare una montagna, ovvero quella di una fiducia vacillante da riconquistare. Non si tratta di una fiducia compromessa solo in questi ultimi anni, o derivante solo da crisi finanziarie, ma è frutto di diversi fattori. Sicuramente, un primo punto è legato alla percezione di tale ambito a seguito della crisi finanziaria del 2008. L’immagine che è emersa, è quella di un mondo finanziario e bancario incapace di rispondere alle esigenze delle famiglie e di rilanciare le imprese.

A tal proposito, va richiamato all’attenzione un tassello aggiuntivo rappresentato dall’informazione e dalla formazione posseduta dall’individuo: ciò che percepiamo è frutto anche delle conoscenze e delle competenze acquisite da ognuno di noi. Rispetto a questo punto, un’ulteriore montagna che come cittadini e cittadine dovremo scalare, è quella dell’educazione finanziaria.

Il nostro è un popolo che purtroppo occupa le ultime posizioni in termini di educazione finanziaria, con numeri che raggiungono elementi di ulteriore fragilità nel sud Italia e che appartengono in particolare al genere femminile.

Di fronte a questa situazione di sfiducia, come risponde il sistema Italiano ed Europeo? Risponde in modo generale, creando una normativa che annulla la biodiversità bancaria e contribuendo alla creazione di sacche di povertà, rendendo, per le banche di minori dimensioni, l’esercizio del credito sempre più complesso, con regole davvero complesse e sproporzionate. Più grandi sono le dimensioni di una banca, più sarà facile poter erogare del credito; ne consegue che questo aspetto contribuirà ad annullare la multidimensionalità caratteristica del nostro sistema bancario.

Un’ulteriore risposta data dal sistema, frutto anche di una pressione dal basso, è rappresentata dal significativo lancio di fondi ESG, “Environmental, social and governance”, in ossequio ai desideri sempre più sostenibili della domanda di mercato e di una normativa favorevole; si prevede che nel 2025 il 40% dei fondi in Europa sarà targato ESG. Nonostante di fatto ci sia una normativa europea che definisce ciò che è e ciò che non è sostenibile, le maglie della definizione di sostenibilità spesso vengono ridimensionate in base alle necessità e alle influenze esercitate dalle varie lobby.

In un momento in cui la cittadinanza chiede chiarezza, accesso al credito, crescita dell’economia reale, sostenibilità ambientale dei finanziamenti, assistiamo ad un sistema che rischia di andare dall’altra parte e di non rispondere ai veri bisogni delle persone.

Probabilmente i cittadini consumatori percepiscono questa difficoltà ed esprimono paura per la situazione presente e futura, bloccando i risparmi in conto corrente e non investendoli, ad esempio. Dalle statistiche del 2020 emerge, infatti, come molti italiani abbiano trattenuto sul conto corrente i loro risparmi, mostrando che, oltre all’incertezza rispetto alla posizione lavorativa, c’è una forte incertezza sul futuro.

I cittadini iniziano a richiedere trasparenza. Da un’indagine svolta da Altroconsumo emerge come i risparmiatori, oltre a richiedere costi bassi alle banche, chiedono anche che venga realizzato nel concreto tutto ciò che le banche talvolta lasciano solamente al dichiarato. Emerge così un bisogno di coerenza e trasparenza rispetto a prodotti, servizi, consulenze e ovviamente alle linee d’azione intraprese.
Le banche europee hanno risposto ai cittadini con un aumento dei crediti di solo lo 0,63%, contro un dato relativo alle banche etiche di più del 10% dimostrando di rimanere ancorate all’economia reale e facendosi percepire come coerenti e fonte di certezze da parte dei clienti.

Quali possono essere gli scenari e le strade su cui lavorare?
Sicuramente un primo ambito di lavoro è quello normativo. La normativa attuale è incapace di rispondere alle esigenze delle comunità e per questo deve essere modificata. Per far sì che ciò avvenga è necessario lavorare maggiormente sull’alfabetizzazione finanziaria e sullo sviluppo di miglior consapevolezza riguardo al mondo finanziario.

Un secondo tema è rappresentato dal riuscire a rendere i cittadini protagonisti di un nuovo sistema bancario e finanziario.
In Banca Etica, e in generale nelle banche di Credito Cooperativo, le persone sono socie della banca. L’azionariato diffuso rappresenta un valore da riscoprire in quanto contribuisce a sviluppare una maggiore consapevolezza e a ridurre paure e diffidenze nei confronti delle banche.

Per rendere questo possibile, è necessario agganciare tutte quelle economie che si stanno evolvendo, che cercano mutualità e reciprocità ma che temono il rischio e non hanno sufficiente coraggio per mettersi pienamente in gioco.
Il tema del rischio è un tema che spesso viene allontanato dal mondo della cooperazione e della mutualità e ciò rappresenta un errore in quanto il rischio va gestito e governato, perché è parte dell’innovazione e della creatività.

Dagli scarti e dalle fragilità esiste la possibilità di rinascere, di rigenerare e di ricrescere, in un contesto non solo collaborativo e di condivisione, ma anche di reciprocità. A tal riguardo la reciprocità ha un grado di rischio molto più alto rispetto ai rischi di mercato o a quelli economici, perché mette in gioco elementi non tangibili come fiducia, relazione, rispetto, ma è l’unico elemento che riesce a costruire una modalità di lavoro solida non solo nel breve, ma anche nel medio-lungo periodo.

In contesti come quello di attuale difficoltà, le modalità di risposta che Banca Etica sta dando sono solo uno dei primi input rispetto alla potenzialità sviluppabile.

La sfida non è quella di crescere in modo da rispondere a tutte le esigenze e sanare tutte le difficoltà e le povertà, ma creare degli spazi dove, al di là della regolamentazione e del soggetto, ci sia veramente la possibilità di costruire un mondo bancario e finanziario capace di rispondere alle esigenze reali delle persone.

Dobbiamo trasformare le banche e riportarle a quello che è il loro specifico. Non credo che questo sia un’utopia lontana e sono sicura che gli elementi qui riportati, unitamente all’evidenza dei dati dimostranti la capacità delle banche etiche di restare ancorate all’economia reale e di accompagnarla, ci diano una solida ragione.

 

Il contributo è pubblicato nel volume “GENERAZIONI. La sfida della Sostenibilità Integrale” che raccoglie tutte le relazioni e approfondisce i temi emersi in occasione della XXI edizione delle Giornate di Bertinoro per l’Economia Civile.

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AICCON

AICCON è il Centro Studi promosso dall'Università di Bologna, dal movimento cooperativo e da numerose realtà, pubbliche e private, operanti nell'ambito dell’Economia Sociale, con sede presso la Scuola di Economia e Management di Forlì.

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