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Il Settore Non Profit In Italia: I Nuovi Dati Istat

Come di consueto, le Giornate di Bertinoro sono l’occasione per presentare gli ultimi dati di Istat sulle dinamiche e la trasformazione del settore non profit negli ultimi dieci anni a cura di Massimo Lori, Responsabile del registro statistico delle istituzioni non profit Istat e un approfondimento sull’innovazione sociale a cura di Sabrina Stoppiello, Responsabile Censimento permanente delle istituzioni non profit Istat

I dati Istat sul non profit riportano oggi una fotografia in cui aumenta il peso delle istituzioni non profit (INP) più strutturate, che riescono a sviluppare una capacità di generare occupazione molto più alta in proporzione anche al numero delle unità: le INP con 17 anni e più registrano un +4,3 in termini di dipendenti.

Dai dati emerge inoltre come all’interno dell’universo delle organizzazioni sia evidente una decrescita della cooperazione sociale (-5,6%) e una crescita invece molto significativa delle fondazioni (+13,2%) e soprattutto delle Associazioni di promozione sociale. Anche le attività di volontariato, che nel 2021 avevano mostrato una leggera diminuzione, oggi sono in ripresa.

LE INP IN AUMENTO IN POCHI SETTORI DI ATTIVITÀ

Le INP risultano concentrate soprattutto nei settori della cultura, sport e attività ricreative mentre i dipendenti in quelli tradizionali del welfare: assistenza sociale, istruzione e sanità. La crescita in termini numerici delle non profit si registra particolarmente nei nei settori delle attività ricreative, filantropia e tutela dei diritti, mentre diminuiscono di più nella religione e istruzione e ricerca.

In termini di dipendenti un aumento più significativo riguarda invece i settori delle relazioni sindacali e rappresentanza interessi e della filantropia e promozione del volontariato.

NON PROFIT E INNOVAZIONE SOCIALE

Nel 2021 le istituzioni non profit innovatrici,  che hanno dichiarato di aver realizzato un progetto di innovazione sociale sono pari all’8,3% del totale, ovvero poco meno di 30.000. Tra queste prevalgono le cooperative sociali, la cui incidenza sul totale è del 7,7% (rispetto al 4,2% del settore) e le fondazioni, che rappresentano il 3,9% (rispetto al 2,3% sul totale).

Le INP innovatrici si distinguono dal resto delle INP per l’orientamento solidaristico: quasi 8 no profit su 10 sono orientate alla pubblica utilità. Due terzi delle INP innovatrici hanno come mission il sostegno e supporto a soggetti deboli e in difficoltà e quasi la metà di esse finalizzano le attività alla promozione e la tutela dei diritti.

Le istituzioni che innovano sono anche quelle che hanno una maggiore propensione all’innovazione digitale, al coinvolgimento degli utenti del territorio e alle reti. Hanno infatti un’ampia rete di stakeholder, che si distingue per la pluralità dei soggetti coinvolti. Il 55% ha una rete multi-stakeholder, il 74,6% ha relazioni con la Pubblica Amministrazione e il 67% con i destinatari delle attività. Inoltre le INP più innovatrici presentano un maggiore grado di digitalizzazione: quasi la totalità (95,5%)  utilizza almeno una tecnologia digitale, il 55,5% utilizza le piattaforme digitali e 4 su 10 le applicazioni mobile.

GLI ELEMENTI INNOVATIVI

Tra gli elementi innovativi rilevati emergono la creazione di nuove relazioni che riguarda metà delle INP innovatrici, seguita dallo sviluppo di un nuovo servizio/prodotto (46,2%). Quasi un terzo delle INP segnala di avere innovato i processi e, non meno rilevante è la quota delle INP che hanno individuato nuove tipologie di utenti (23,9%) e rigenerato un luogo (19,1%). Nel 65,3% dei casi le INP innovatrici hanno  realizzato il progetto o intervento in collaborazione con altri soggetti pubblici o privati e nell’ambito della collaborazione, l’istituzione non profit ha svolto il ruolo di promotore nel  50,8% dei casi.

Con la realizzazione del progetto/intervento di innovazione sociale le INP dichiarano di aver raggiunto diversi risultati, generando effetti positivi sui processi e sulle attività, tra cui lo scambio di know-how e il coinvolgimento dei beneficiari nella fase progettuale. Oltre il 56% delle organizzazioni che promuovono l’innovazione è riuscita a cambiare anche il modo di lavorare dei propri dipendenti, dimostrando come l’innovazione sociale è necessaria non soltanto per il territorio e lo sviluppo, ma è anche uno strumento per cambiare le organizzazioni del terzo settore.

SCARICA LE SLIDE:

Il settore Non Profit in Italia (M. Lori)

L’innovazione sociale nel settore non profit (S. Stoppiello)

Testo integrale e nota metodologica

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AICCON

AICCON è il Centro Studi promosso dall'Università di Bologna, dal movimento cooperativo e da numerose realtà, pubbliche e private, operanti nell'ambito dell’Economia Sociale, con sede presso la Scuola di Economia e Management di Forlì.

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